Solferino 3 e la formazione: introduzione agli strumenti del digital marketing

Formazione digitale_Solferino 3 marketing
Leggi...

Vi abbiamo già parlato qui di quanto sia importante per noi di Solferino 3 la formazione agli strumenti digitali e la consapevolezza dietro al loro uso. Così, dopo aver affrontato recentemente l’argomento del dopamine detox, illustriamo ora il lato più utile e positivo dei social media. Quello che a noi interessa di più e ci permette di svolgere il nostro lavoro in maniera efficace.
Se usati in maniera corretta possono infatti essere dei preziosi alleati, degli strumenti di lavoro veri e propri per chi opera in questo ambito. Per questo motivo ci siamo chiesti, ha senso iniziare ad insegnarli “da subito”?
Per mettere in pratica questa idea, abbiamo accolto l’invito a dare vita ad una lezione di inglese molto particolare rivolta a una classe della scuola media Ugo Foscolo di Torino, durante la quale, attraverso i numerosi inglesismi di cui fa uso il digital marketing, ne abbiamo messo in luce alcuni concetti fondamentali. E per verificare l’efficacia dei concetti da noi messi in luce, abbiamo stimolato la loro attuazione attraverso la simulazione di una piccola strategia di marketing. Da questa proposta sono emersi dei risultati positivi e incoraggianti, contenenti tutti i concetti da noi trasmessi per introdurre i giovani studenti al mondo della comunicazione digitale. 

La formazione

Capire di cosa si parla, con che termini e il relativo significato è una prima fondamentale introduzione all’argomento del digital marketing.
Ed è proprio da qui che siamo partiti: dalle parole. 

Glossario

Tutti o quasi, anche chi non fa parte di questo settore, conoscono espressioni come hashtag, influencer, oppure like. Ma per i nostri giovani uditori forse era ancora oscuro il significato di target oppure analytics e altri concetti di natura più tecnica, che era bene conoscere prima di iniziare.
Al di là del senso letterale di questi termini è ancora più importante il loro ruolo all’interno di pratiche e strategie, ciò di cui si nutre il digital marketing e che segue precisi processi operativi e produttivi. Ma questo lo vedremo tra poco. 

Strategy

Se quindi molti ragazzi sanno come si utilizza un profilo social e probabilmente lo possiedono a livello personale, abbiamo spiegato come il nostro lavoro si nutra moltissimo di dati e analisi, cruciali per darsi una direzione e uno sviluppo. Una base quasi scientifica per una materia che spesso viene ritenuta indefinita e guidata da logiche casuali, unicamente dettate dalla creatività.
Riguardo i social nello specifico, spesso sono una questione generazionale: non è stato necessario portare alla loro attenzione di questi ragazzi l’esistenza di Instagram, Tik Tok o Snapchat, tuttavia Facebook e ancor più LinkedIn sono sconosciuti ai più, ma fondamentali per il nostro lavoro.
E infine cosa sono le call to action? Spesso siamo sottoposti a messaggi che ci indirizzano, seppur in modo gentile o parzialmente velato, ad un’azione che può essere un invito all’acquisto, a essere contattati oppure a esprimere un parere, una reaction, ecc.
Senza di essi i messaggi, seppur chiari, sarebbero privi di una meta e un obiettivo precisi, rendendo così le cta fondamentali in qualsiasi contesto.
Come mettere in pratica questi strumenti per creare una strategia?

L’importanza di una strategia

Spesso il pensiero che sottostà al risultato finale di una campagna di comunicazione si mimetizza, rendendo invisibile al fruitore il processo che comprende ricerca, la scelta di un tono di voce, di un target in base all’ambito di riferimento e altri parametri ancora. Per spiegare come sono correlate e quale ruolo hanno queste componenti all’interno della strategia abbiamo utilizzato il concetto di Funnel. Seguendo le diverse fasi di questo “imbuto” è possibile portare dei potenziali clienti ad essere affezionati o addirittura fan di un determinato prodotto o servizio, partendo dalla scoperta, passando dalla conoscenza per culminare con l’acquisto. 

Andando nel dettaglio di questa strategia, abbiamo così strutturato, seppur semplificando rispetto alla realtà, i differenti momenti di una ideale campagna:

  • al primo gradino, quello dell’awareness (scoperta) possono corrispondere tool come un naming e un logo da determinare per creare la brand identity, uno slogan efficace in grado di restare impresso. 
  • la consideration (conoscenza) prevede che il nostro brand emerga rispetto ai competitor, mettendo in luce caratteri distintivi e soprattutto punti di forza rispetto ad essi
  • la fase del purchase and loyalty (acquisto) serve infine a consolidare il legame venutosi a creare con il cliente, fidelizzandolo dopo l’acquisto attraverso newsletter, sconti dedicati e anteprime

Gli strumenti 

La formazione agli strumenti digitali con coscienza di come funzionano, qual è la loro efficacia e anche quali sono le possibili insidie è ormai una materia difficilmente trascurabile. 

Gli strumenti grafici, le logiche sottostanti ai social media come orari di pubblicazione, formati disponibili e degli obiettivi precisi da raggiungere sono elementi a disposizione di chiunque, ma efficaci soltanto se guidati da metodi e insegnamenti ben precisi.  

I risultati emersi in questo senso dalla nostra lezione, attraverso i progetti dei ragazzi, sono del tutto positivi. 

Solferino 3 e la formazione: i progetti dei ragazzi

Arrivati fin qui l’unica parte mancante dall’esperienza a scuola era il lato il lato pratico. Non ci siamo fatti mancare nemmeno questo, incoraggiando la realizzazione di una case history a partire da un argomento comune per tutti i gruppi. L’obiettivo: cimentarsi nella creazione di un piano di comunicazione. Il soggetto invece, vendere delle creazioni all’uncinetto realizzate dai ragazzi stessi in ottica di un progetto interdisciplinare che ci ha permesso di inserirci in una seconda fase. Gli elementi fondamentali da includere: 

  1. La creazione di un naming, logo e immagine coordinata
  2. Lo studio dei competitor per capire la composizione del “mercato” di riferimento, trarre spunti ed emergere tra analogie e differenze
  3. dare vita alla strategia, con un obiettivo, un target e i contenuti per la comunicazione vera e propria. A disposizione, formati come post, reel o stories.

Va fatta una precisazione: trattandosi di ragazzi di 12 anni, la pubblicazione non è avvenuta su pagine social reali, in quanto non ancora in età di legge per poter avere un profilo Instagram. Ma si è comunque optato per l’utilizzo di template che simulassero il collocamento dei vari contenuti.

Ecco che cosa è emerso: 

Questo gruppo, ad esempio, ha compiuto uno studio ragionato ed approfondito di logo ed immagine coordinata, includendo in questa fase un piccolo studio del target:

Formazione_Solferino3Formazione_Solferino3

Quest’altro ha concentrato una buona parte del progetto su una piccola analisi di mercato, analizzando pro e contro della comunicazione dei competitor:

Formazione_digital marketing solferino3Formazione_Marketing Solferino 3

 

Infine, ecco gli esempi di contenuti per la comunicazione:

Nello specifico, il reel prodotto da uno dei gruppi (scorri alla seconda slide per vederlo):

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Solferino3 (@solferino.3)

 

Dal nostro punto di vista i vari requisiti della prova sono stati soddisfatti, portando a contenuti originali, spontanei. Ma guidati da un pensiero strategico, che ci ha lasciato intravedere, chissà, dei giovani content creators del futuro

Vuoi sapere di più su come si è svolta la formazione a scuola di Solferino 3 o progettare insieme una lezione di questo tipo?  Contattaci per maggiori informazioni!